L’Iscritto ha naturalmente interesse a conseguire il massimo rendimento in modo da ottenere una copertura più adeguata rispetto ai propri bisogni.
D’altro canto, alla possibilità di raggiungere un dato rendimento a una certa data (o, come si dice, in un certo orizzonte temporale) si accompagna un rischio, ad esempio che il valore oscilli in modo significativo o che si verifichino delle perdite che saranno eventualmente recuperate dopo un certo tempo.
Solitamente rischio, rendimento e orizzonte temporale crescono insieme: comparando due investimenti, infatti, quello più rischioso si adatta meglio a un orizzonte temporale più lungo, poiché nel lungo periodo è più probabile compensare eventuali perdite[1] e, quindi, conseguire risultati maggiori.
Nel caso delle principali tipologie di investimento che abbiamo citato, la componente azionaria in media, in un orizzonte temporale più lungo, offre un maggior rendimento a fronte di un maggior rischio rispetto agli investimenti di tipo obbligazionario che, invece, meglio si adattano a periodi brevi, ottenendo risultati più contenuti.
Gli strumenti sopra citati non sono però necessariamente alternativi: un modo di ridurre il rischio, infatti, è quello di diversificare gli investimenti, optando per più titoli diversificati (per tipo, valuta, nazionalità, settore, etc.). Infatti, se un risparmiatore investisse tutto in un solo titolo (pensate, ad esempio, alle azioni di cui si parla nelle pagine economiche dei giornali o dei siti di informazione) potrebbe guadagnare molto, ma anche perdere molto.
I Gestori di Previp, come da buone pratiche per gli investitori istituzionali, ripartiscono l’investimento tra molti titoli per non concentrare il rischio su un singolo emittente, un singolo settore, una singola nazione etc.
I comparti sono
[1] L’orizzonte temporale può essere quello del momento della pensione ma con qualche eccezione. Per il trentenne che ha in programma di comprare casa tra 10 anni il suo orizzonte è necessariamente decennale.