Perché aderire alla previdenza complementare?
Tra gli obiettivi che ogni soggetto dovrebbe porsi dal momento in cui accede al mercato del lavoro, rientra la definizione di un piano progressivo di accumulo di capitale volto alla possibilità di usufruire, al raggiungimento dei requisiti pensionistici, di una rendita tale da garantire un tenore di vita coerente a quello a cui il soggetto era abituato al termine della propria attività lavorativa. Quanto appena descritto, equivale al raggiungimento di un assegno pensionistico quanto più simile possibile all’ultima retribuzione percepita.
Ecco perché è importante iscriversi alla Previdenza Complementare!
È possibile riscontrare dalla lettura di più fonti informative (non da ultima, i Rapporti della Ragioneria Generale dello Stato), che le pensioni tenderanno a diminuire, colpendo indistintamente i Lavoratori dipendenti e autonomi. In particolare, per i Lavoratori del settore privato si parla di tassi di sostituzione1 del 70% nel 2020, del 60% nel 2035 e del 57% nel 2040 (tali valori diventano rispettivamente del 55%, del 45% e del 41% per i lavoratori autonomi)2.
Le motivazioni di questa tendenziale decrescita sono principalmente ascrivibili ai seguenti elementi:
- periodico adeguamento dei coefficienti di trasformazione3 alla speranza di vita;
- tendenziale peggioramento del tasso di rivalutazione del montante previdenziale;
- introduzione del regime contributivo, secondo il quale la pensione è calcolata in funzione dei contributi effettivamente versati dal lavoratore;
- tendenziale allungamento della durata della vita media, sia per gli uomini che per le donne.
Il gap, in termini di fabbisogno previdenziale, può essere colmato ricorrendo alla previdenza complementare, cioè iscrivendosi ad un fondo pensione ed accantonando regolarmente una parte dei propri risparmi o della propria retribuzione, con importanti agevolazioni fiscali, non riconosciute ad altre forme di risparmio gestito (es. fondi comuni, sicav, ecc.).
Come può essere alimentato il Fondo Pensione?
- Con il versamento del T.F.R. che periodicamente il datore di lavoro accantona, in maniera integrale o parziale4.
- Con il versamento di contributi a carico del datore di lavoro, nella misura prevista dal CCNL che si applica o, in alternativa, dall’accordo collettivo o regolamento aziendale.
- Con il versamento di contributi a carico del Socio Lavoratore, nella misura prescelta e conformemente a quanto previsto dal CCNL applicato o dall’accordo collettivo o regolamento aziendale.
- Con il versamento di contributi derivanti dalla conversione del premio di produttività corrisposto dal proprio datore di lavoro.
- Con il libero versamento di contributi a titolo volontario, anche in via occasionale.
Quali sono i vantaggi fiscali derivanti dall’adesione a un fondo pensione?
- Deducibilità dei contributi a carico dell’iscritto e del datore di lavoro, entro il limite annuo di € 5.164,57.
Un esempio:Reddito annuo Aliquota IRPEF Importo contributo Risparmio fiscale33.00.00 € 35% 1.000 € 350 € Quanto più sono elevati la tua aliquota marginale Irpef e l’importo del tuo contributo, tanto più consistente è il risparmio fiscale!
L’aliquota marginale Irpef è l’aliquota più elevata applicata al reddito del lavoratore (link).
Inoltre, per i lavoratori di prima occupazione successiva al 1° gennaio 2007, il limite annuo di deducibilità fiscale può essere incrementato fino ad € 7.753,86. - Tassazione dei rendimenti con aliquota agevolata (max. 20%).
- Tasso di rivalutazione dei contributi e del T.F.R. mediamente più elevato del tasso di rivalutazione del T.F.R.5 mantenuto presso il datore di lavoro. Di seguito i rendimenti mediamente conseguiti dai comparti di investimento di Previp, su diversi orizzonti temporali:
Rendimenti cumulati al 31/12/2023 LINEA 1
Gestione assicurativa garantitaLINEA 2
Bilanciata ObbligazionariaLINEA 3
BilanciataLINEA 4
Bilanciata azionaria1 anno 1,30% -7,61% -12,51% -14,12% 3 anni 4,49% -3,49% -2,10% 0,70% 5 anni 8,75% -2,80% 3,33% 6,90% 10 anni 23,24% 23,43% 51,72% 65,31% - Nessuna imposta di bollo.
- Esenzione dall’imposta di successione in caso di riscatto del capitale maturato da parte degli eredi.
- Diversificazione dell’investimento: Previp offre la possibilità di ripartire i contributi tra quattro differenti comparti di investimento (clicca qui per scoprire le opportunità di investimento).
- Tassazione del T.F.R. versato a fondo pensione con un’aliquota minima del 9% e massima del 23% a titolo definitivo che non concorre, quindi, alla formazione del tuo reddito complessivo Irpef.6
Quando è possibile usufruire del capitale maturato?
L’obiettivo principale del fondo pensione è erogare una prestazione pensionistica complementare al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Tuttavia, il fondo pensione può essere anche un ammortizzatore sociale: al verificarsi di determinate situazioni meritevoli di tutela, infatti, si potrà liquidare interamente/parzialmente il capitale maturato anche in assenza dei requisiti pensionistici previsti dal regime obbligatorio di appartenenza. Esempio:
- il datore di lavoro ha fatto ricorso a procedure di mobilità/fondo di solidarietà;
- il datore di lavoro ha fatto ricorso a procedure di Cigo/Cigs a zero ore per almeno 12 mesi;
- si è inoccupati da almeno 12 mesi;
- è stata riscontrata un’invalidità totale e permanente, con riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo;
- si è cessata l’attività lavorativa e mancano meno di 5 anni alla pensione di vecchiaia.
Inoltre: Previp è un fondo pensione interaziendale, ad adesione collettiva. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro con l’Azienda tramite la quale si è aderito a Previp, si può comunque richiedere il riscatto parziale/totale del capitale maturato.
1 Tasso di sostituzione: è il rapporto tra la prima rata di rendita pensionistica e l’ultima retribuzione percepita (link).
2 Fonte: Rapporto RGS 19/2018
3 Coefficiente di trasformazione: coefficiente espresso in % che viene utilizzato per trasformare il montante previdenziale in una pensione.
4 il conferimento parziale è consentito solo per i lavoratori di prima occupazione ante 28.04.1993 o qualora previsto da accordi collettivi o regolamenti aziendali.
5 il tasso di rivalutazione TFR è 1,50%+75% dell’inflazione.
6 il T.f.r. liquidato dal datore di lavoro, invece, è tassato con un’aliquota minima del 23,00% e massima del 43,00%; inoltre, tale aliquota è influenzata dal reddito che hai conseguito nell’ultimo quinquennio antecedente la liquidazione della prestazione.